C’era anche Stefano Sorrentino tra gli autori del libro Guantoni Granata presentato oggi allo stadio Grande Torino. L’ex portiere, in granata per 7 stagioni a cavallo degli anni 2000, ha parlato della sua esperienza, ma anche del momento che sta vivendo adesso la categoria.
Ruolo. “Quello del portiere è il ruolo più affascinate, un po’ solitario. Già la divisa è diversa dai compagni, nessuno esulta con il portiere, ma può decidere le sorti di una partita. Bisogna essere un po’ matti per fare il portiere. Noi mettiamo le mani e la testa davanti all’attaccante che calcia. E’ il ruolo che è cambiato di più negli ultimi 30 anni. Adesso devi essere bravo anche con i piedi, ma intanto per me devi parare con le mani”.
Momento Toro. “Non c’è nessuna crisi dietro. Il Toro è ben coperto. Qualche errore può capitare, Gemello ha fatto un errore che pesa, ma per il resto mi è piaciuto molto”.
I rigori e Ronaldo. “Come è stato parare un rigore a CR7? Fa curriculum, ma ho perso 3-0 con il Chievo, non un bel ricordo. Ora i rigori si studiano tanto. Io ero maniacale, li studiavo tantissimo. Guardavo tutto, il momento della squadra, quello personale dell’attaccante, il minuto, come li calciava. Mi ricordo che Cristiano Ronaldo aveva calciato solo una volta alla sinistra del portiere, era nel derby contro Ichazo. Ma di solito calciava sempre a mezz’altezza o molto forte Mi sono messo nella sua testa: ho giocato il jolly cambiando lato. Adesso non sarebbe più valida la mia parata, perchè mi sono mosso 3 giorni prima…”.
Ricordi. “Ho tanti ricordi belli al Toro, sono cresciuto qua dentro, se sono diventato un portiere di alto livello, lo devo al Toro. Ricordo bene anche il debutto e l’ultima partita: 2 sconfitte, ma 2 feste promozione. A volte anche la sconfitta può essere bella. Peccato, avevamo vinto il campionato di B nel 2005. E’ una pecca della carriera, ma sono contento di aver ritrovato il Toro tante volte, purtroppo solo da avversario”.
Amici. “Sento spesso Lido Vieri, ma anche Bucci, Marchetti, Marchegiani. Per me Marchegiani è stato il migliore tra i granata e lo sarebbe anche al giorno d’oggi, ha caratteristiche uniche. Tra i top mondiali metto Donnarumma, Vicario e Maignan, ma il mio idolo era Peruzzi. Per me il portiere è quello: Angelo si tuffava il meno possibile”.
Ecco il video: