Cristian Bucchi se lo ricorda bene Samuele Ricci, uno che “si vedeva subito, fin dalle giovanili, che aveva una marcia in più rispetto agli altri“, ha detto tra le altre cose a La Stampa in una intervista. Bucchi ha fatto esordire Ricci in Serie B quando aveva 18 anni in un Empoli-Cittadella. E continua a seguire tuttora la carriera di uno dei suoi pupilli. Ecco cos’ha detto al quotidiano torinese.
“Ci sono giocatori che hanno ricevuto doni da madre natura, il granata ha avuto quello di un carattere fuori dal comune. Non sono sorpreso che sia arrivato così in alto, con il patron Corsi e Accardi l’avevamo puntato quando era nelle giovanili. Per personalità e dedizione al lavoro era maturo già allora. Non era un ragazzino che si allenava con i grandi, aveva un atteggiamento da grande. E’ sempre stato quello più pronto. Dalla sfida con il Cittadella ha cominciato a giocare da titolare e ha aperto il suo ciclo”.
“Lo step del Torino è fondamentale per Ricci, ha avuto la possibilità di farsi vedere, rispetto a club di primissima fascia dove avrebbe trovato meno spazio. Con Juric, che l’ha migliorato molto sotto tutti i punti di vista, ha trovato grande continuità. Adesso è un giocatore completo, è pronto come lo è stato a suo tempo Frattesi, che giocava nel mio Empoli. Per tipologia di percorso, il giocatore dell’Inter è Ricci un paio di anni avanti. Gente che ci crede e non molla mai”.
