Sulle colonne de Il Resto del Carlino, Alessandro Andreini ha raccontato il suo passaggio in granata. Dal retroscena legato al 2020 al rapporto strettissimo con il direttore tecnico Davide Vagnati, ecco le dichiarazioni del nuovo team manager del Toro:
LA CHIAMATA – É arrivata la proposta del Torino. A quel punto, dopo essermi confrontato con mia moglie, ho deciso di accettare, anche perché stiamo parlando di una quadra di serie A e di un pezzo di storia del calcio. Non potevo perdere questa opportunità.
VAGNATI – E’ la figura che mi ha permesso di arrivare a Ferrara. Anni fa avevamo fatto assieme un corso per diventare direttore sportivo e, da quell’esperienza, sono nate stima e amicizia. Nel 2015 mi ha chiamato a Ferrara proponendomi come figura di raccordo tra squadra e società. Io venivo dal fallimento societario del Varese, ero libero e accettai di incontrare lui e Mattioli. In quel momento è nato un rapporto durato nove anni ricchi di gioie
RETROSCENA – Quando, nel 2020, Vagnati lasciò Ferrara, mi propose di andare con lui a Torino ma io ero vincolato con la Spal e decisi di rimanere non solo per il contratto. Era un periodo particolare, c’era il Covid e le responsabilità erano al massimo. Rimasi perché sentivo sia la società che la città un po’ mie, affettivamente e calcisticamente. Rinunciai alla serie A per onorare il mio legame con la Spal e con Ferrara. Nonostante questo, alla scadenza del mio contratto, visto che non mi è stato proposto un rinnovo, lui mi ha contattato. Rinnovandomi fiducia stima e amicizia