E’ Vanja Milinkovic-Savic l’uomo simbolo di questo inizio di campionato del Toro. Ha messo le mani sui tre punti contro l’Atalanta parando il rigore a Pasalic a tempo ormai scaduto, si è superato in Laguna su Nicolussi Caviglia andando a togliere un pallone diretto all’incrocio dei pali. Il serbo è stato confermato anche da Paolo Vanoli come portiere titolare e indiscusso: il mercato, infatti, è andato ancora in questa direzione, con la rivoluzione nel pacchetto da Gemello-Popa a Paleari-Donnarumma che non ha portato un profilo che possa fare concorrenza al classe 1997. E Milinkovic-Savic, adesso, ha anche la spinta in più delle motivazioni: l’obiettivo è riconquistarsi la nazionale persa durante l’estate. Rajkovic ha messo la freccia e lo ha superato nelle gerarchie già agli Europei, poi uscirono le voci di una rissa al pub tra il granata e un tifoso che lo criticava e ora è rimasto fuori dalla lista del ct Stojkovic. Un motivo in più per Vanja per provare a trascinare il Toro più in alto possibile.