Francesco Graziani ha parlato a La Stampa alla vigilia di Torino-Napoli, ma soprattutto dopo l’apertura del presidente Cairo sulla cessione della società. Ecco il pensiero del “gemello” di Pulici che ha vinto lo scudetto con Pianelli: domani, tra l’altro, Cairo lo supererà diventando il più longevo della storia granata.
“Non sono stupito delle parole di Cairo, il presidente è una persona intelligente. E’ conscio che non c’è più empatia con la piazza, per usare un eufemismo. Questa gestione della società ai tifosi non basta più. L’ambiente è veramente esausto.E’ il momento giusto di vendere, perché alla fine non ha dato quello che ci si aspettava. Per la stragrande maggioranza del popolo granata diventerebbe come una liberazione, c’è bisogno di ricominciare a sognare, non parla d’altro. E di quella famosa bibita energetica… E’ un’idea suggestiva”.
“Il record? Sarà contento e mi fa piacere per lui, perché chiunque entra nel mondo Toro entra anche nel mio cuore. Ma noi siamo tristi, viviamo un momento di grande difficoltà. Se fosse arrivato alla quinta giornata magari avrebbe avuto un altro sapore. Quando venderà un grazie bisogna dirglielo con il cuore, ricordiamoci anche da dove ha preso il club. Senza di lui potevamo ripartire da ancora più indietro. Però poi un club si giudica dai risultati e Cairo poteva fare molto di più. Peccato, è un grande imprenditore, ma nel calcio gestisce le cose in modo diverso dalle sue aziende. Doveva sapersi contornare meglio delle persone che conoscono bene questo mondo e fidarsi di loro. Adesso che le cose vanno male, è lui che ci deve mettere la faccia e si deve assumere le responsabilità”.
“Pianelli? Era il nostro papà. E il Toro era la sua creatura, gli brillavano gli occhi. Quando dovevi rinnovare il contratto gli bastavano 2 minuti, ti dava il valore che meritavi e a volte anche di più. Ha riportato la passione, ma anche lui è stato contestato. Anche noi: il calcio è così”.