Manca poco alla presentazione di Fiorentina-Torino, sfida valevole per la 21^ giornata di Serie A in programma domani al Franchi alle ore 12.30. L’allenatore dei granata Paolo Vanoli è atteso in conferenza stampa.
L’allenatore del Torino Paolo Vanoli è arrivato in Sala Conferenze con qualche minuto di ritardo, cominciano ora le domande
Vanoli, domani giocherete in un ambiente molto caldo: basterà il Toro visto contro la Juve?
“Ogni partita è una storia a sé, ma ci vuole sempre qualcosa in più per migliorarsi, sicuramente il derby ha fatto vedere che il Toro ha spirito e adesso ci deve essere la continuità. Conosco bene l’ambiente Firenze, ma guardiamo in casa nostra, dobbiamo0 essere bravi a fare un’altra grande prestazione”.
Come cambia la preparazione alla partita delle 12.30?
“Ci siamo ormai abituati, la cosa bella del nostro lavoro è cercare sempre soluzioni nuove, in questi orari la colazione deve diventare quasi un pranzo, abbiamo parlato con nutrizionista e preparatore atletico. Quest’anno facciamo un risveglio muscolare prima della colazione/pranzo. Anche la distanza tra hotel e stadio conta, puoi ritardare di un quarto d’ora la colazione… Sono piccoli dettagli, chiediamo anche ai giocatori quale sia la loro routine per arrivare in forma a questo orario”.
Domani rivedremo lo spirito del derby?
“Penso debba essere radicato in ogni giocatore che gioca per questo club lo spirito del derby, i valori del Torino si avvicinano anche alla mia voglia. Quando cerco giocatori, cerco giocatori che si avvicinino a questi valori, l’ho detto al direttore. Poi ci sono partite più sentite e meno sentite”.
Situazione infortuni?
“Pedersen ieri ha avuto un piccolo trauma all’anca, vedremo domattina l’ultima prova”.
Con Ricci gioca Tameze o Gineitis?
“So cosa mi possono dare entrambi, non ho problemi di formazione. Scrivevano tutti che Tameze con me era in disparte: i giocatori vincenti sono quelli che dimostrano all’allenatore che si sta sbagliando”.
Quanto influiranno le assenze?
“Se non ci sarà Pedersen giocherà Dembele, ha fame e voglia di mettersi in mostra, lo conosco dall’anno scorso”.
Ricci quanto l’ha visto cambiato?
“E’ un giocatore importante, sta crescendo soprattutto nella fase di non possesso. Stiamo lavorando anche per la sua struttura, è importante nel calcio moderno, ma con lui è tutto facile, è intelligente, ha fame e ogni giorno arriva al campo con la voglia di migliorarsi”.
E’ ancora convinto che la società abbia capito l’importanza di questo mercato?
“Non voglio ripetermi, ho già detto cosa mi serve, adesso aspetto la società e le sue valutazioni, io non posso distrarmi, la classifica non me lo permette, dobbiamo andare a fare prestazioni importanti, sono focalizzato solo su quello”.
Firenze è la tappa per raggiungere cosa?
“La continuità per mettere sempre un tassello in più. Arriviamo da tre pareggi completamente diversi, ma arriviamo da grandi step. Ad Udine abbiamo avuto il carattere di rimanere in partita. Abbiamo continuato in casa con il Parma, anche se è mancata la fase realizzativa, da migliorare anche in allenamento. Poi abbiamo affrontato un derby con coraggio, potevamo anche vincere. Siamo sulla strada giusta. Ho sempre detto di non essere un allenatore integralista. Era il momento di cambiare, questo ci ha dato una spinta in più. Adesso continuiamo su questa strada”.
Oggi il capitano è Linetty o Ricci?
“Ricci, ho deciso io. Prima l’ha fatto il gruppo, adesso l’ho fatto io, è come le decisioni tecniche”.
Il cambio di gioco ha modificato il mercato?
“Sì, abbiamo fatto questo tipo di valutazione, ma posso anche tornare a giocare con la difesa a tre”.
Come si prepara una partita senza Vanoli? Quando è stato espulso dal campo, il Toro ha perso la sua spinta…
“Mi fido dei miei collaboratori, ma so che è un grande esame per i miei giocatori. Facciano vedere di esser diventati squadra, anche quelli che sono in panchina si possono sostituire all’allentare. Chi gioca deve sapere di avere anche compagni che li stanno sostenendo”.
Cosa si aspetta da Sanabria?
“Bisogna sempre capire e vedere le situazioni. Ogni tanto faccio l’esempio di Maripan, era un giocatore che veniva dal Monaco, doveva trovare condizione e ora l’ha trovata. Qua si è anche giocato con il 4-2-4, a volte se hai due punte importanti si può sviluppare il concetto. Ora però ci vuole equilibrio”.
Il Torino può tornare a respirare bene o finire in un loop pericoloso?
“E’ la classifica che lo dice, sono sempre stato il primo a dire che bisognava raggiungere velocemente il primo micro obiettivo, cioè i punti per la salvezza. La squadra sta capendo l’importanza di raggiungere velocemente questi punti. E quando parlo dell’importanza del mercato, è anche per questo”.
Cosa vi ha detto Cairo ieri?
“Mi piace che venga sul campo di battaglia, solo lì si possono capire i problemi e ci si può confrontare anche su cosa si è sbagliato. Ma di mercato non parlo, sono concentrato solo sulla Fiorentina, una sfida importante per vari risvolti”.
La Fiorentina è molto prestante, teme il gap fisico?
“Sì, questo è un altro aspetto di quando si costruiscono le squadre. La struttura nel calcio moderno è molto importante, ma non basta: bisogna anche conoscere il calcio, quello che comanda è la palla, l’ultimo passaggio, capire lo spazio…”.