Elmas si presenta: “Toro, ecco perché ti ho scelto. Possiamo fare grandi cose”

Le dichiarazioni del nuovo acquisto del Toro, arrivato dal Lipsia con la formula del prestito con diritto di riscatto

Ai canali ufficiali del club di via Viotti, si è presentato Eljif Elmas. Ecco le dichiarazioni del nuovo acquisto del Toro, arrivato dal Lipsia con la formula del prestito con diritto di riscatto:

 

IL TORO – “Contento di essere tornato in Italia, grazie al Toro per l’opportunità. Contento di fare parte di questa squadra con tanta storia. E’ una bella città, è un club con una storia enorme. Conosco tanti ragazzi del Toro, guardavo già la serie A e so come si gioca al Grande Torino: è una cosa importante, è stato bello”.

 

RETROSCENA – “Ho chiamato Borna Sosa, parla una lingua simile alla mia. Mi ha detto tante cose belle, così sono arrivato. Abbiamo giocato una volta contro, un mio amico mi ha dato il suo numero e così ci siamo sentiti”.

 

DA PICCOLO – “Quando giochi per strada, capisci tante cose e cos’è davvero il calcio: per me è un divertimento, giocavo da mattina a sera. Mettevamo le scarpe per fare i pali della porta e giocavamo tutto il giorno. Non c’erano telefoni, ma ci cercavamo casa per casa. E’ un qualcosa di speciale, mi dispiace che i ragazzi d’oggi non provino queste emozioni”.

 

FAMIGLIA – “Mi hanno messo in testa il rispetto per gli adulti, mi hanno dato qualcosa di più. In Macedonia si vive con il rispetto dei più grandi, è una cosa speciale: lì viviamo tutti insieme, in 25 o 30 persone, nella stessa casa e si mangia tutti insieme. La famiglia è sempre al primo posto. Mio padre decide per me, qualsiasi cosa. E loro mi hanno sempre sostenuto, è grazie a loro che mi sono stati vicini”.

 

OBIETTIVI – “Dobbiamo vedere. Sono un ragazzo che vive di emozioni, ho tante aspettative su di me e cerco sempre di fare il massimo. Darò tutto per il Toro e per la squadra, per la città e per i tifosi. Vediamo cosa mi darà questa stagione, ma sarà bello per tutti“.

 

STORIA – “Già a 16 anni giocavo in Nazionale con grandi campioni come Pandev: guardavo i suoi comportamenti, era il capitano, come deve essere una persona seria. A 17 anni sono stato al Fenerbahce con campioni, sono grandi giocatori di personalità e carattere, oltre ad essere belle persone. A Napoli ho avuto Ancelotti, mi ha voluto e ho imparato tanto. E poi Koulibaly, Insigne…Sono esempi di calciatore. Devi sempre cercare un modo per vincere, io ho imparato come si fa”.

 

PANDEV – “Ha vinto tutto, sarà per sempre un esempio nel mio paese. Io non devo guardare uno che ha vinto, cerco di mettere qualcosa in più e accetto ciò che ha vinto. E’ un esempio perfetto, è un qualcosa avere Pandev come ambasciatore della Macedonia. Ho parlato tanto con lui, mi aiuta in Nazionale: fa il direttore nella Federazione, aiuterà tanto i giovani. Il Toro? Mi ha detto di venire subito, perché qui c’è una grande storia”.

 

VANOLI – “Abbiamo parlato, c’è una squadra unita e con tanti bravi ragazzi. E’ una cosa buona, mi hanno accettato subito in una maniera speciale. Credo in queste cose, così si può diventare una top squadra per vincere qualcosa di importante. Mi sento più centrocampista che fa gol, anche se mi piace giocare di più in attacco. Voglio aiutare la squadra, giocare con i miei compagni: si vince con la squadra, non da soli. Obiettivo di gol? Non parlo prima…(ride, ndr)”.

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TORINO – “Ho visto qualcosa a Torino, sto cercando casa: che bello il centro. Mi è piaciuta tutta la città. Ho un cane di 100 chili, cerco una casa che vada bene anche per lui. Si chiama Aron”.

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