Sulle colonne de La Stampa è intervenuto Tilli Romero. L’ex presidente del Toro ha voluto dedicare un ricordo personale a Ginetto Trabaldo, storico tifoso granata venuto a mancare nella giornata di martedì. Ecco le sue parole:
“La scomparsa di Ginetto Trabaldo per me non è solo tristezza, ma un dolore forte legato a momenti meravigliosi e intensi di un lontano passato. Mi iscrissi ai suoi “Fedelissimi” a metà Anni Sessanta e con lui feci la mia prima trasferta al seguito del Toro. A Ferrara, nel settembre 1965, per Spal-Torino 0-0 in cui tra l’altro esordì Angelo Cereser, partendo alle 6 del mattino con un interminabile viaggio in bus di circa 6 ore. Ed ecco il grande e struggente ricordo: Ginetto, accompagnato da una delegazione di “Fedelissimi”, all’indomani della tragedia di Gigi Meroni, venne a casa mia. Chiese che ci fossero anche i miei genitori, e mi portò una fotografia di Gigi Meroni autografata. Era il messaggio di “assoluzione” per me. Voleva dirmi, anche a nome della tifoseria granata, che io ero sempre “uno dei loro”, e che capivano e comprendevano il mio dolore e la mia disperazione. Non mi accusavano. Ginetto concluse dicendomi che mi avrebbero accolto allo stadio senza problemi. E io tornai, grazie al mio amico Giorgio Navone, figlio dell’allora vice presidente del Torino, che mi riportò al Comunale per un Torino-Bologna e poi per le successive partite. E di ciò gli sono ancora grato. Ciao Ginetto e sempre Forza Toro”.