Vieri: “Piangevo per la mia cessione, ma Pianelli aveva bisogno di soldi”

L'ex calciatore ha ricordato un episodio della sua lunga carriera vissuta in granata al Toro dal 1954 al 1969

Sulle colonne de La Gazzetta dello Sport è intervenuto Lido Vieri. L’ex calciatore ha ricordato un episodio della sua lunga carriera vissuta in granata al Toro, queste le sue dichiarazioni:

 

“Sono diventato portiere per caso. Volevo imbarcarmi, fare il marinaio sui mercantili che da Genova partivano per il Brasil. Giocavo nella Venturina, a dieci chilometri da casa mia, andavo agli allenamenti a piedi. Poi il dottor Biagi, il farmacista del paese che era il presidente della società, mi segnalò al Torino. Incontrò in una trattoria un dirigente, feci un provino. A 14 anni ero nelle giovanili, a 19, nel 1958, esordio in A. E al Toro ebbi bellissimi compagni di viaggio: Gigi Simoni, anche lui del 1939, il povero Meroni. Moschino, Fossati, Puja, Rosato,Mondonico. Un anno è venuto anche Cesare Maldini. Tanta bella gente. Sono un vecchio cuore granata, come Aldo Agroppi, come il mio caro amico Giorgio Ferrini. Con Giorgio dividevo la camera, sarei rimasto per sempre al Toro,ma il presidente mi ha ceduto all’Inter. Io non volevo, mi misi a piangere. Avevo ormai trent’anni, ero arrivato ragazzino, ero diventato un uomo. Pianelli disse che aveva bisogno di soldi e che dovevo andare”.

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