Dopo il pareggio per 1-1 contro il Verona è intervenuto in conferenza stampa Cristiano Biraghi. Queste le dichiarazioni del laterale granata:
PARTITA – “Non abbiamo avuto l’approccio delle ultime partite, che era sempre stato positivo. Ma non è nemmeno l’approccio, che intendo i primi 10-15 minuti, è stato tutto il primo tempo: non l’abbiamo interpretata come avremmo dovuto, serviva più ritmo. Ci aspettavamo un Verona più aggressivo, l’hanno preparata bene e a noi è mancata velocità del pallone e ritmo. Poi nel secondo tempo abbiamo velocizzato il ritmo e trovato più soluzioni. C’è rammarico perché abbiamo perso 45 minuti. Se siamo decimi c’è qualche lacuna, ma nel ritorno siamo sesti e ci sono stati miglioramenti. Se vogliamo competere, dobbiamo migliorare il palleggio. Ora abbiamo tempo per lavorare, non vedo preoccupazioni e sono contento. Volevamo un risultato diverso, ma ragionando a mente lucida abbiamo perso una volta nelle ultime 14 con un errore mio. Altrimenti non perdi nemmeno quella…Ora lo step è che in gare come oggi, per competere per altri livelli, devi vincere. A Firenze si è fatto lo step di vincere le partite che devi vincere”
RIGORI – “C’è un rigorista, non è un errore che cambia le cose. Adams è abituato a fare gol, non è uno che davanti alla porta si intimorisce…Se se la sente, è giusto che tiri lui anche il prossimo: ha carattere, sono certo che il prossimo farà gol”
TIFOSI – “Sapevamo da metà settimana che la risposta era stata ottima. E’ anche per questo che siamo rammaricato, lo avevamo detto in spogliatoio: ‘Siamo decimi, ma c’è entusiasmo’. Non ci siamo messi pressioni, anzi sono altro nella vita, ma ci abbiamo pensato allo stadio pieno nonostante non giocassimo per obiettivi importanti. Non faccio paragoni tra Torino e Firenze, ma vedo una cosa in comune: a Firenze abbiamo fatto bene dopo anni negativi quando c’era passione e coesione tra pubblico e squadra, che era mancata per risultati negativi. Poi c’è stata una fiammella ed è cambiato. Oggi ci dispiace non aver ripagato questa affluenza, ma sono certo che i tifosi ci daranno supporto e noi li ripagheremo. Per fare grandi cose, serve grande unione tra tutti, dal presidente al magazziniere a voi. L’ho vissuto a Firenze, senza coesione non si fa nulla. Poi dove si arriva, chi lo sa…Non è scaricare responsabilità, siamo noi che scendiamo in campo. Sto dicendo che, per un giocatore, nelle piazze come Torino con il pubblico caloroso, ho sempre reso di più. Piuttosto che andare in una piazza piatta, smetto…”.