Lo sfortunato attaccante granata è rientrato in campo contro il Sassuolo interrompendo un’assenza che durava da 14 giornate: contro la Roma può essere la sua partita
Continuità. A volte basta poco per (ri)sentirsi un giocatore: 3′, quelli giocati da Pietro Pellegri al Mapei Stadium di Reggio Emilia contro il Sassuolo, in sostituzione di Sanabria. E’ stato sufficiente per rompere il ghiaccio, provare vecchie sensazioni, ma anche molto più concretamente testare un fisico dispettoso che anche quest’anno gli ha creato più di un problema: test superato, anche se il suo è stato solo un lampo. Le tappe vere cominciano sabato, quando dopo quasi un mese di rodaggio e, appunto, il ritorno in campo, ora deve tornare a sentirsi utile, a dare una mano concreta al Toro. Ha le qualità per farlo, l’ha dimostrato. Adesso ha bisogno solo di una cosa: ritrovare continuità.
Al Grande Torino arriva la Roma e per Pellegri c’è subito l’occasione di alzare la sua asticella personale. Nella sfida di andata era rimasto in panchina, ma non stava bene, troppo vicino alla distorsione patita a Bologna, ma ancora ignaro del nuovo problema muscolare in agguato. Sarebbe servito all’Olimpico, e servirà contro la squadra di Mourinho a tenere alto il Toro. Perché, l’ha sempre ripetuto lo stesso Juric, ci sono certe partite in cui occorre più profondità e Pellegri ha caratteristiche proprio di questo tipo. Impossibile togliere Sanabria, l’attaccante del momento, ma contare su un minutaggio più cospicuo per l’ex dell’Under 21 è il prossimo obiettivo dei granata. Per Pellegri il campionato comincia ora.