Il difensore olandese è pronto per la sfida contro la Roma che all’andata è stato costretto a saltare a causa di un problema fisico. A Reggio Emilia è tornato ad essere uno dei migliori in campo, ma deve fare attenzione ai cartellini: è diffidato
Perr Schuurs c’è. E’ tornato il solito muro dopo aver visto le streghe. Al Mapei Stadium si è espresso sui suoi standard, anche se è stato meno appariscente del solito: non ce n’era bisogno. La priorità era rispondere sul campo al naufragio collettivo con il Napoli: missione compiuta, sebbene l’1-1 finale non sia servito sostanzialmente a nessuna delle due squadre per irrobustire i sogni d’Europa. Ma a Juric è servito per verificare la tenuta dei suoi, reparto per reparto. E quello difensivo è pronto: ha ingabbiato due peperini come Berardi e Laurienté, tra gli attaccanti più in forma del momento. Andando in difficoltà solo in occasione del tap in di Pinamonti, dimenticato da Singo.
Davanti al Gallo. Sabato arriva la Roma di Abraham e Dybala, anche se gli occhi di tutto lo stadio cercheranno il grande ex Belotti. Schuurs è arrivato proprio quando il Gallo se ne è andato dimostrando qualità fin dai primi giorni e una grande professionalità che l’ha aiutato ad imparare in fretta il ritmo del calcio italiano e i movimenti che vuole Juric. Nel girone di ritorno le ha giocate tutte, eccetto la sfida con la Fiorentina a fine gennaio per i calcoli dell’allenatore in vista della Coppa Italia. Da diverse giornate si porta dietro una diffida che, in caso di ulteriori provvedimenti dell’arbitro, gli costerebbero la squalifica.
50 milioni. Schuurs pagato meno di 10 ora vale già 5 volte tanto e rischia di animare già il prossimo mercato estivo, anche se l’idea del Torino è valorizzare ulteriormente un giocatore che ha ancora ampi margini di crescita. “Schuurs è uno di quelli che ha sempre voglia di lavorare, di mettersi in discussione, di analizzare il particolare per migliorarsi: siamo molto contenti di lui“, l’applauso del direttore sportivo Vagnati. Che adesso se lo gode, ma tra qualche mese dovrà costruirgli attorno un profondo fossato. Tante le forze di primo piano su di lui, a cominciare dall’Inter.
