Uno secondo posto subito e poi tanta semina per la squadra che poco dopo conquisterà il settimo scudetto della sua storia (però con Radice in panchina). Gustavo Giagnoni ha un posto in prima fila tra i migliori allenatori del Torino. Nato ad Olbia il 23 marzo del 1932, arriva in granata nel 1971 dopo l’esperienza al Mantova. L’uomo col colbacco e la sigaretta in bocca diventa subito un idolo per i tifosi granata: rappresenta la rivolta del calcio operaio contro lo strapotere delle grandi squadre e la sua grinta abbraccia alla perfezione il tremendismo granata. Un personaggio unico, singolare, anche negli eccessi: nel 1973 in un derby tira un pugno in faccia a Causio, che crolla a terra, reo di averlo preso in giro dopo un gol di Cuccureddu. Dopo il Toro, tra le altre allena Milan, Bologna e Roma.