Il serbo sostituirà Karamoh: ha tanto da farsi perdonare, intanto è diventato tutto del Toro
Nel derby contro la Juve l’apparizione lampo da un quarto d’ora, ora la titolarità a Lecce: Nemanja Radonjic continua a vivere sulle montagne russe. Ha vissuto una prima parte di stagione da arma a gara in corso con la capacità di spaccare le partite e i risultati si sono visti, poi è iniziata una lunga e inesorabile parabola discendente. Dai tre gol ad agosto contro Palermo, Cittadella e Cremonese, ad un minutaggio sempre più ridotto e alla retrocessione nelle gerarchie. Non solo l’intoccabile Vlasic, pure l’insospettabile Karamoh gli è passato davanti e per il serbo lo spazio è diventato sempre meno. Così come le giocate di prestigio: il classe 1996 non è più riuscito ad incidere e contro la Juve ha fatto imbestialire Juric.
“Non sono riuscito a farlo diventare un calciatore” diceva il tecnico dopo il 4-2 dello Stadium, con Radonjic principale responsabile del sorpasso firmato Bremer. Il tecnico gli ha ridato fiducia con la mezz’oretta contro il Bologna, ora la maglia da titolare a Lecce. E per il futuro possono aprirsi nuovi scenari.
E dovrebbero essere colorati di granata, a maggior ragione adesso che è diventato tutto del Toro. Nelle scorse settimane, infatti, è scattato l’obbligo di riscatto dal Marsiglia: il presidente Urbano Cairo ha versato un paio di milioni di euro nelle casse dei francesi e ha acquistato definitivamente il cartellino del serbo. I prossimi mesi saranno fondamentali per Radonjic, intanto il ragazzo si scalda per Lecce e per una chance da titolare che aspettava dallo scorso 28 gennaio.