Il prodotto del settore giovanile è una delle sorprese della stagione, ma potrebbe essere l’ultima in maglia granata: ha il contratto in scadenza tra pochi mesi
Sentirsi al massimo quando è l’ora, probabilmente, di partire. E’ la storia di Michel Adopo, uno dei tanti millennial che si sta mettendo in luce nella squadra di Juric, la seconda più giovane del campionato dopo il Lecce. Ma a differenza di altri suoi compagni nati dopo il 2000 ha un grosso punto interrogativo sul futuro. Prodotto del settore giovanile, ha trovato sulla coda del suo contratto un allenatore che gli ha dato l’opportunità di mettersi davvero in mostra per la prima volta. E lui non si è lasciato scappare l’occasione.
Dalla Serie C all’esordio. La sfida in Coppa Italia contro il Milan ha rappresentato, se non la svolta, una bella cassa di risonanza per il centrocampista che l’anno scorso giocava in prestito nella Viterbese e quasi un anno dopo ha realizzato il gol qualificazione nei tempi supplementari. Ma le garanzie, Adopo le aveva già mostrate fin dalle prime giornate, quando Juric lo fa debuttare da titolare contro il Monza, per giunta in una posizione non sua (difensore di destra). Il ragazzo dimostra di saperci fare, anche se la zona preferita rimane la mediana come ribadisce quando viene di nuovo chiamato in causa a Firenze (vittoria granata dopo 47 anni) e poi contro i rossoneri.
I complimenti di Juric e il nodo contratto. Il croato l’ha fatto partite titolare 3 volte ed utilizzato in tutto in 8 occasioni. “Adopo ha fatto grandi miglioramenti e può crescere ancora”, le parole dell’allenatore che però, finora, non sono servite per avvicinare le parti. La partita sul fronte rinnovo continua, ma più passano i giorni e maggiori sono le probabilità che se ne vada. Il club di Cairo ha presentato un’offerta per mettere in regola il contratto del giocatore che guadagna meno di tutti, 60 mila euro all’anno. Ma Adopo finora l’ha rifiutata e si sta guardando intorno. Il Torino ci è rimasto male, ma ha in serbo l’ultimo tentativo. Difficile, non impossibile.