Il difensore verso il rientro avrà di fronte l’uomo del momento: è un mix tra Best e Meroni
A Lecce un turno di meritato di riposo, ora Koffi Djidji è pronto a riprendersi il posto. “Ha stretto i denti per molto tempo ed è un po’ stanco” diceva Ivan Juric prima della trasferta al ‘Via del Mare’ dove ha lanciato Andrew Gravillon, ricevendo buone risposte pure da uno dei volti nuovi di gennaio. Per domenica, però, si torna al passato e alle vecchie certezze: Djidji farà il braccetto di destra, Schuurs sarà il centrale, sul lato mancino del terzetto può essere confermato ancora Buongiorno.
Il franco-ivoriano continua ad avere il contratto in scadenza ma per il momento non ci pensa, la sua testa è soltanto sul campo. Anche perché domenica avrà un cliente non particolarmente semplice da fermare.
FENOMENO KVARA – Già all’andata faticò molto con Khvicha Kvaratskhelia, così come tutto il Toro andò in bambola contro un Napoli che stava cominciando a costruirsi la potenza che poi è diventato. Il georgiano segnò la rete del momentaneo 3-0 già al 37’ (sarebbe poi finita 3-1 con la firma inutile di Sanabria), ma soprattutto si rivelò imprendibile per Djidji.
Con il passare dei mesi, il classe 2001 è diventato sempre più il crack in Italia e in Europa, con quelle movenze che ad alcuni ricordano George Best e ad altri Gigi Meroni. Una semplicità di dribbling incredibile, la capacità di andare sul destro come sul mancino, l’altruismo nel fare assist o il killer instinct del bomber: Kvara ha già raggiunto quota 28 tra gol e assist mischiando campionato e Champions League, numeri assolutamente pazzeschi.
Il test per Djidji e tutto il Toro è di quelli di primo livello, domenica i granata proveranno a fermare il georgiano e il Napoli. Anche se non sarà per nulla semplice.
