Il 29 marzo del 2018 ci lascia dopo una lunga malattia Emiliano Mondonico, uno degli allenatori più importanti della storia granata
Il ricordo del club. Sui Social e con un video sul canale televisivo web il Torino ha ricordato Emiliano Mondonico, uno dei più grandi tecnici della storia granata. L’unico in grado di conquistare un trofeo dopo lo scudetto del 1976, la Coppa Italia vinta nel 1993 al termine di una doppia palpitante finale con la Roma. In perfetto stile Toro. “Cinque anni senza di te: ciao Mondo sei sempre nei nostri cuori”, il post su Twitter.
Una vita in granata. Mondonico, che nel Toro ha mosso anche i primi passi da calciatore – acquistato nel 1968 per provare a rimpiazzare il vuoto lasciato da Gigi Meroni -, si è imposto soprattutto come allenatore. Atalanta e poi Torino sono state le tappe più importanti della sua carriera, cominciata – così come l’altra – sulla panchina della Cremonese. Ha lavorato anche con Como, Napoli, Cosenza, Fiorentina e Albinoleffe prima di chiudere con il Novara.
Tempi d’oro. Dal 1990 al 1994 guida per la prima volta i granata appena a tornati in Serie A dopo una vera e propria cavalcata promozione. Sostituisce Fascetti e in due anni il Torino di Cravero e Lentini, ma anche – tra gli altri – di Scifo, Martin Vazquez e Casagrande arriva fino alla finale di Coppa Uefa persa con l’Ajax senza mai soccombere nei 90′. 2-2 all’andata e 0-0 al ritorno con 3 pali colpiti: ma a causa dei gol subiti in casa è la squadra di Amsterdam a sorridere. L’anno dopo però il Torino si rifà alzando a Roma la Coppa Italia, la quinta della sua storia. Nel 1998 Mondonico, che nel frattempo riabbraccia l’Atalanta, ritorna al Toro accettando l’offerta del presidente Massimo Vidulich. Ma quel Toro non c’entra più nulla con quello che aveva fatto sognare nella prima metà degli anni 90.
