L’austriaco cerca spazio dopo l’infortunio, all’andata con l’Atalanta fu tra i peggiori e il futuro è da definire
Il rientro di Valentino Lazaro è ancora a metà. Ormai è tornato da tre settimane abbondanti, con i primi minuti in campo dopo i tre mesi di infortunio che risalgono allo scorso 3 aprile, poi un impiego soltanto a singhiozzo. La mezz’ora abbondante a Reggio Emilia contro il Sassuolo, i dieci minuti contro la Roma, altri 35 contro la Salernitana e poi, un po’ a sorpresa, la totale esclusione dal match nella Capitale contro la Lazio. “L’ho visto un po’ a corto di fiato, deve ritrovare la miglior condizione” il pensiero di Ivan Juric sull’austriaco, che non è ancora riuscito a tornare un punto fisso.
Durante l’allenamento di martedì a porte aperte al Filadelfia l’allenatore si è focalizzato molto sull’esterno, spronandolo e caricandolo tra dribbling, cross e tiri in porta. Sabato arriva l’Atalanta, all’andata fu protagonista di un fallo ingenuo da rigore che spianò la strada alla formazione di Gian Piero Gasperini nel 3-1 finale. Lazaro cerca il riscatto, in tutti i sensi: quello personale contro gli orobici, quello da parte del presidente Urbano Cairo durante la prossima estate.
Già, perché quello del classe 1996 è uno dei casi in bilico nella rosa granata, con il Toro che dovrà decidere cosa fare del suo cartellino. A fine luglio arrivò in prestito con diritto di riscatto, ora in via Arcivescovado devono capire se versare nelle casse dell’Inter i circa sei milioni di euro per prelevarlo a titolo definitivo. Fino a prima dell’infortunio sembrava tutto pronto per la fumata bianca, ora c’è qualche incognita in più: toccherà a Lazaro convincere Juric, Cairo e Vagnati a puntare definitivamente su di lui. Avrà a disposizione sette partite, la prima sarà proprio sabato sera contro l’Atalanta