A Verona il croato è tornato decisivo, ma sul suo futuro non si sbilancia: entro fine mese il Torino deve decidere se riscattarlo dal West Ham
Sprint finale. La pista è difficile, ma importante per crescere ancora: riscattare Vlasic dal club inglese che (quasi) un anno fa l’ha ceduto in prestito ai granata. Il Torino non parla di futuro, non vuole e forse non può tra un obiettivo ancora da raggiungere (l’8° posto) e un allenatore-calamita che non dà certezza di restare. Diversi innesti l’estate scorsa sono arrivati grazie alla possibilità di lavorare con il tecnico croato. “Concentriamoci sulle ultime 3 e poi parliamo di tutto: Vlasic? Non è un argomento oggi“.
186 giorni. Ne sono passati tanti, troppi, dall’ultimo gol di Vlasic prima di quello al Bentegodi: dalla Sampdoria al Verona. Un altro centro da tre punti che ribadisce e rimarca l’importanza di un elemento imprescindibile per il Torino. “Mancava tanto il gol , ma il successo di gruppo è ancora più importante – le parole dell’attaccante -, sono soddisfatto ma potevo dare un maggior apporto in gol e assist, dopo il Mondiale non ho giocato al mio livello: adesso sono al massimo“.
Il prezzo del riscatto. Occorrono 15 milioni per liberarlo dal club inglese. Il Torino è al lavoro da tempo, ma senza uno sconto è difficile intavolare una vera trattativa. “Resto? Vediamo, non so: pensiamo al finale di stagione, poi parlerò con la società“, ha detto ieri Vlasic a Dazn al termine della sfida contro il Verona.