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L’addio di Benedetti: “Il Toro mi ha regalato tanto”

Il responsabile della scuola calcio lascia il club di via Arcivescovado e saluta con un discorso toccante

Ormai non ci sono più dubbi, Silvano Benedetti è pronto a lasciare il Toro. Le voci di inizio anno sono state confermate dalle parole di pochi giorni fa del responsabile del settore giovanile Ludergnani, ora è arrivato il discorso di addio dello stesso ex calciatore granata. Lo ha pronunciato al Filadelfia, salutando da responsabile della scuola calcio con parole ricche di ricordi e orgoglio. Ecco cosa ha detto Benedetti:

 

“Quando salgo su questo campo, mi emoziono sempre. Pensate che nell’80, quarantatré anni fa, il primo allenamento l’ho fatto proprio qui, al Filadelfia. Sono arrivato qui che non avevo ancora 14 anni. Il calcio e il Torino mi hanno regalato tanto. È un’attività che mi ha tolto anche tanto, perché quando si vive con passione il calcio non esiste pausa con la testa e momenti di relax. Ma è talmente gratificante fare questo mestiere che lo auguro a tutti. Lo sport deve essere la base dei bambini ma soprattutto alla base del genere umano. Lo sport ti aiuta a vivere meglio in un mondo che oggi, devo essere sincero, barcolla un pochettino. 

 

 

Vi posso assicurare che abbiamo più di 700-800 ragazzi, dai camp al Settore giovanile, alla Scuola Calcio e ai Piccoli Amici. Far funzionare tutto non è facile. Chiedo scusa se qualche difetto lo abbiamo, cercheremo sempre di migliorare. La società sta migliorando sempre di più e sono sicuro che il Settore giovanile tornerà ai fasti di un tempo. Siamo già a buon punto. Abbiamo sfiorato la finale con la Primavera, la meritavamo ma purtroppo il calcio è questo. Mi auguro che nei prossimi anni arrivi lo scudetto che abbiamo sempre conquistato con grande orgoglio.

 

L’annata della coppa Uefa fu veramente stupenda, finita purtroppo su una traversa. Ricordo quell’annata e quei momenti con grande affetto. Sono momenti indimenticabili, una società come il Toro ti trasmette un’emozione continua. La storia del Torino è ancora poco valorizzata. Sono stato l’altro giorno davanti al bar Sweet, un bar storico e meraviglioso: mi è venuta un’emozione grandissima, è pieno di foto che vanno dallo scudetto del ’76 a oggi. Vivere questa società è unico e non dovete perdere quest’opportunità”

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