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Penna in trasferta – Dessì (CalcioCasteddu): “Riva è un personaggio mistico. Il segreto del Cagliari? Ranieri”

Il nostro collega che segue quotidianamente il Cagliari ci ha raccontato il momento dei sardi a poche ore dalla sfida contro il Toro

Che giorni sono stati per Cagliari e per il Cagliari con la scomparsa di Gigi Riva?
“Sono stati giorni di silenzio e rispetto. L’ultimo saluto a Gigi Riva è stato quasi militaresco: dalle file interminabili per la camera ardente alla folla oceanica per il funerale, tutto si è svolto con enorme compostezza. Questo dice tanto del significato che la sua figura ha per la Sardegna. È sempre stato un personaggio mistico, qualcosa che si avvicina di più a un santo patrono piuttosto che a uno sportivo. Non ci sono paragoni o metafore possibili per semplificare e rendere meglio l’idea del sentimento che i sardi provano per Rombo di Tuono. È qualcosa che si capisce solo se si viene a Cagliari e si parla di lui con la gente”.

 

Qual è il segreto di questo rendimento così positivo tra le mura amiche?
“Il segreto ha un nome e un cognome: Claudio Ranieri. A dicembre 2022 l’Unipol Domus era lo stadio più deprimente d’Italia. La retrocessione aveva distrutto la piazza, mandato in crisi la società e fratturato il rapporto tra il presidente Giulini e i suoi tifosi. Si fischiava la squadra in campo, il peggio che possa capitare. Il ritorno di Ranieri ha cambiato tutto, il pubblico ha ritrovato un entusiasmo che non si vedeva da decenni e ora venire a Cagliari è difficile per tutti”.

 

Quali sono le possibili scelte di Ranieri per la gara contro il Toro?
“Per disponibilità e condizioni dei giocatori è plausibile un 4-3-2-1 con Viola e Nandez dietro Petagna. Ma a Ranieri piace mettersi a specchio contro certi avversari, quindi ci sono buone probabilità che si presenti con la difesa a tre composta da Dossena, Wieteska e Hatzidiakos. A centrocampo sicuri Prati e Makoumbou con Sulemana in grande crescita di recente”.

 

In estate Prati era stato sondato anche dai granata: che giocatore è?
“È partito in sordina perché lo stacco dalla B con la Spal alla Serie A era tanto. Poi si è preso le chiavi del centrocampo, è diventato insostituibile. Giocatore dotato di gran tecnica e intelligenza tattica, deve migliorare nelle verticalizzazioni, rischiare di più il passaggio vincente. Inoltre possiede anche un buon tiro dalla distanza su cui può lavorare. Un playmaker molto moderno, per fare paragoni azzardatissimi lo vedo come un piccolo Van Bommel”.

 

Cosa ci si aspetta dal Cagliari da questo girone di ritorno?
“Ci si aspetta di prendere meno gol e soprattutto non buttare al vento partite come quella di Frosinone o come quella contro il Verona. Il Cagliari ha difficoltà a mantenere il risultato in situazioni di vantaggio, è una squadra chiusa ma che commette sempre una o due ingenuità letali dei singoli ogni partita. Dal mercato non c’è da aspettarsi nulla, quindi si può lavorare solo nell’ottica di migliorare quello che si ha. Intanto l’unica vera certezza è il signore che sta in panchina”.

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